martedì 27 ottobre 2015

Il resoconto della 10a edizione della Festa di Roma!

Anche la decima edizione della Festa di Roma si è conclusa, ma nulla mancherà nel ricordarlo mano a mano che arriveranno le recensioni dei film visti.

Una festa giunta al termine, dunque, curata dal direttore artistico Antonio Monda che è riuscito a dare il meglio che si poteva offrire a quest'edizione povera di budget (giusto un paio di milioni di euro).
Di fatto, per stare dentro nei costi, Monda ha costruito una Festa dove i soli film fossero i protagonisti e null'altro, e facendo leva sulle sue approfondite amicizie nel campo culturale e cinematografico per avere diversi incontri con diversi artisti.
Di attori e registi se ne sono visti pochi, sia per gli ovvi motivi citati sopra, sia per la loro sfuggevolezza.
Ciò detto, cosa resta di questa Festa (seppur in senso lato?)?

Tra tutto il programma, sia della Festa che della sezione parallela Alice nella Città, la rosa dei film di spicco contiene pochi nomi: Room su tutti, film di Lenny Abrahamson  (Frank) e vincitore del Toronto Film Festival, ha conquistato tutti raccontando con aspetti molto curati, come la vita venga vissuta da una ragazza sequestrata ai tempi dell'adolescenza e dal figlio, avuto dal suo carceriere; esistenze narrate non solo durante il periodo di prigionia, ma anche successivamente, quando i danni psicologici si fanno sempre più permanenti.
 
Tra le altre pellicole presentate (tra cui Freeheld, Truth, The Walk), quelle che la spuntano, oltre a Room, vi sono:

- Lo chiamavano Jeeg Robot, di Gabriele Mainetti, con Claudio Santamaria e Luca Marinelli (visto recentemente in Non essere cattivo, di Claudio Caligari), film originale che frulla insieme supereroi giapponesi e contemporanei, la malavita e la voglia di fare del bene al prossimo, e tanta ironia;

- Carol, di Todd Haynes, racconta dell'amore vissuto da due donne diverse per carattere, età e condizione sociale, che nonostante le difficoltà di vivere normalmente senza rimorsi e/o rimpianti, cercano di viversi il meglio possibile, affrontando la purezza di pensiero dell'epoca d'oro degli anni '50;

- The end of the Tour, di James Ponsoldt, con Jason Segel e Jesse Eisenberg, racconta lo stile di pensiero e di scrittura di David Foster Wallace, grazie ad un'intervista svolta nel 1996, da parte del giornalista David Lipsky, mentre volgeva al termine il tour promozionale del libro Infinite Jest.

Oltre a ciò hanno di certo spiccato per interesse e coinvolgimento sia la retrospettiva Pixar, presentata per la prima volta in Europa con tutti i film che hanno fatto la storia di questa grande casa di produzione, rigorosamente in lingua originale, che la masterclass con Kensey Mann, lo story supervisor del nuovo film della Pixar, Il mondo di Arlo, che ha raccontato il suo lungo percorso per lavorare alla Pixar e che ha fatto vedere in anteprima mondiale diverse clip del film di animazione sopra citato, che uscirà il 25 novembre.

Di notevole interesse sono stati anche gli incontri che si sono succeduti durante quest'edizione: Joel Coen e Frances McDormand, Jude Law, Paolo Sorrentino, Wes Anderson e Donna Tartt, William Friedkin e Dario Argento.
 


Un'edizione un po' povera per gli aspetti da me prima elencati, che ha puntato un po' sul riciclo (non vi erano anteprime mondiali) e che ha pasticciato parecchio in termini di organizzazione delle proiezioni nelle diverse sale (repliche in sala Sinopoli, la più grande per quest'anno, prime per la stampa ed incontri in Petrassi, quella delle conferenza stampa) finendo a dover sacrificare eventi e tanto tempo per i poveri accreditati (me compresa) alle prese con code infinite.

Qui di seguito potete trovare i miei personali voti ai film (compresi quelli Pixar) da me visti, in attesa delle recensioni!


TRUTH **1/2
ROOM ****
WALL-E **1/2
LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT ***
PAN – VIAGGIO ALL’ISOLA CHE NON C’è **
FREEHELD **
TOY STORY 3 ****
THE WALK **
RATATOUILLE ****
HITCHCOCK/TRUFFAUT ***1/2
THE END OF THE TOUR ****
RETURNING HOME **
EVA NO DUERME **1/2
CAROL ***

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