venerdì 18 dicembre 2015

Episodio VII - Il Risveglio di Star Wars, ripieno di nostalgia

 
L'Episodio VII della saga di Star Wars è finalmente arrivato per la gioia di chi è fan e per chi non lo è (che forse hanno una nuova speranza di sentirsi meno tartassati da crisi isteriche di persone e media).
Primo film della nuova trilogia targata Disney, Il Risveglio della Forza riprende in mano personaggi e genealogie lasciate alla fine della prima trilogia con l'episodio VI - Il Ritorno dello Jedi, mentre sembra volutamente dimenticata la triade di episodi a cavallo tra gli anni '90 e 2000, ovvero Episodio I - La Minaccia Fantasma (1999), Episodio II - L'Attacco dei Cloni (2002) ed Episodio III - La Vendetta dei Sith (2005).
Il Risveglio della Forza porta in campo un risveglio sui punti focali della prima trilogia, il rapporto personale e di massa tra la zona di luce e di ombra, tra uomini e donne diventati leggende (Han Solo, Chewbecca, Leila ed i droidi C-3PO e R2-D2) e le nuove leve come Ray, la protagonista dell'episodio e dell'intera trilogia (in modo speculare rispetto a Luke Skywalker negli episodi IV, V e VI) ed il droide BB8.
 
 
Modalità molto simili, molti richiami alla prima trilogia, ma anche specularità: il rapporto luce e ombre è cambiato rispetto a più di trent'anni prima, ma rimane un fatto sempre attuale, dove nessuno dei due riesce ad estirpare, del tutto, l'altro.
Episodio VII è il primo film della saga di Star Wars diretto da J.J. Abrams  (Mission: Impossible III, Star Trek, Super 8, Star Trek - Into Darkness) e si vede: le riprese sono evocative e giocate come se fosse un prendere in mano la prima trilogia e strutturarla sotto la sua firma d'avventura fantascientificamente spaziale e d'amor proprio commercialmente indiscutibile.
Un film eccellente grazie anche agli effetti speciali ed un 3D sapientemente usato senza estremismi, con un montaggio (di Mary Jo Markey e Maryann Brandon) forse meno netto della prima trilogia e con una narrazione verbale e d'immagini mai straniante e mai vuota (con più che abbastanza carne al fuoco) senza un villain totalmente impositivo (in questo episodio, bisognerà poi vedere i successivi film per stabilire appieno la cosa) e senza troppi racconti genealogici beautifulliani.

136 minuti di nostalgia (tanta nostalgia), innovazione e eccitazione per l'inizio di una trilogia che ritrova i fan o semplicemente chi ha vissuto le precedenti vicissitudini stellari, e le nuove generazioni che vogliono affacciarsi e affiancarsi dal prodotto della Lucasfilm che già fa sentire il desiderio di vedere il prosieguo.
Se poi nel film, oltre ai veterani Harrison Ford e Carrie Fisher, vi sono Adam Driver e Oscar Isaac, che rappresentano una ottima categoria della nuova generazione di attori (forse anche poco sfruttati in questo film) e le buone (molto buone) new entry come Daisy Ridley e John Boyega, allora siamo a posto così (parlando d'interpretazioni).

Il prosieguo? Maggio 2017 con Star Wars - Episodio VIII, dal titolo e dal regista non ancora definiti.

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