domenica 20 novembre 2016

La cena di Natale - Polignano strikes back!

di Emanuele Paglialonga


Il 24 novembre arriverà in sala La cena di Natale, sequel di Io che amo solo te dello scorso anno: entrambi diretti da Marco Ponti, entrambi tratti dagli omonimi romanzi di Luca Bianchini
 

 La location è la stessa, Polignano a Mare; il cast è il medesimo, almeno per quel che riguarda le due coppie principali, Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti, Michele Placido e Maria Pia Calzone.
Le vicende si svolgono qualche mese dopo gli eventi del primo film: il Natale è alle porte, Chiara (Laura Chiatti) è all’ottavo mese di gravidanza, suo marito Damiano (Riccardo Scamarcio) continua a barcamenarsi fra moglie e amante, e i loro non più giovani genitori (il padre di lui e la madre di lei) progettano una fuga romantica in quel di Parigi.
Sullo sfondo, tradimenti, litigi, colpi di fulmine, capitoni e vibratori. Il prodotto ideale per la prima serata di Rai 1 (non a caso è prodotto da Rai Cinema) , da guardare distrattamente mentre i bambini piangono e il telefono squilla.
A piangere potrebbe, però, essere anche lo spettatore che dovesse trovarsi per caso a vederlo al cinema: non di certo per le emozioni e nemmeno per le risate (davvero poche).
 

 Ci si potrebbe commuovere per il pressapochismo con cui viene resa una miriade di intrecci superficialmente gestita, un susseguirsi di scene che non portano da nessuna parte per arrivare a un finale posticcio con una neve finta e un “colpo di scena” finale prevedibile e tutt’altro che coinvolgente.
Senza voler sparare sulla Croce Rossa, e volendo comunque precisare che in Italia quest’anno si è visto molto di peggio (vedi Tommaso di Kim Rossi Stuart), non si può girare la testa dall’altra parte e far finta di non vedere. Che senso ha aprire una serie infinita di sottotrame, per portarne poi a compimento a stento due e per di più frettolosamente? 

 E poi, la questione dell’accento.
Laura Chiatti è di Castiglione Del Lago (Umbria), Maria Pia Calzone è di Reino (Campania), Antonella Attili è di Roma, Eva Riccobono è di Palermo, Eugenio Franceschini è di Verona, Antonio Gerardi è di Potenza, Dario Aita è di Palermo, Giulia Elettra Gorietti è di Roma. Gli unici pugliesi sono Scamarcio, Michele Placido e Uccio de Santis.
Ciononostante, tutti i personaggi principali e secondari parlano con un fintissimo accento pugliese, sintonizzato perlopiù sulla frequenza di Bari (nella cui Provincia rientra Polignano).



Un altro film con un casting di questo tipo e poi davvero l’ultima speranza per la Puglia saranno le trivelle.

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