martedì 25 aprile 2017

Guardiani della Galassia vol.II - Tra spensieratezza e famiglia

Tutti i film della Marvel sono sempre stati contraddistinti dal tema della famiglia, di sangue o meno.
E questo è sempre stato il motore centrale, in diversi contesti e con le proprie specificità, che ha mosso i film Marvel forse ancor di più della trama di cui questi sono dotati: è stato così per i vendicatori, che hanno trovato una famiglia in quello in cui più credevano (vedi Steve Rogers e Tony Stark), l’hanno trovata in un altro pianeta (vedi Thor) e ne hanno formata una nuova tra di loro, sebbene sia tendenzialmente più apparente ed astratta che concreta (vedi Captain America: Civil War). 

E anche Guardiani della Galassia non è da meno: sin dal primo film è stato chiaro quanto i cinque personaggi principali abbiano implicitamente il desiderio di trovare una famiglia, un focolare che li possa riunire (la Milano, nave di Peter Quill/Star-Lord) in quanto, nessuno di loro ha una famiglia reale e né si sentono appartenenti ad uno specifico gruppo.
Ma è nel secondo capitolo che questo senso familiare si esplicita, in uno stile pop e caciarone, tra sentimenti non detti ma perfettamente intesi e battute senza freni a cui è impossibile non lasciarsi andare ad una o più risate.

Un secondo volume, quello di Guardiani della Galassia, che guarda al passato dei protagonisti, Peter Quill/Star Lord (Chris Pratt), Gamora (Zoe Saldana), Drax (Dave Bautista), Rocket e (baby)Groot (doppiati rispettivamente da Bradley Cooper e Vin Diesel), per guardare meglio il futuro con consapevolezza e che troverà nel proprio gruppo, quello dei Guardiani appunto, il punto di unione non solo sotto ad un tetto spaziale ma nel sentimento proprio della fratellanza.
Senza cadere negli spoiler (giammai!) basti sapere che ciò che muove questo volume (oltre quello che si è appena detto) è il rapporto padre-figlio, tra Ego (Kurt Russell) e Peter Quill. Un rapporto di sangue bramato e (ri)trovato che sarà in grado di coinvolgere l’intera galassia.
 

In questo film, forse un po’ meno concentrato sull’azione rispetto al precedente per i motivi di cui sopra (ma tant’è) si fa più leva sulla spensieratezza in un periodo Marvel cupo e serio (vedi Logan), in cui essa compare a lievi tratti (tralasciando Deadpool che si potrebbe definire il film più volgarotto); James Gunn, già regista del primo volume, ha fatto del “non prendersi troppo sul serio” il suo mantra. Ciò non significa non essere professionali e non lavorare bene e Gunn lo sa e lo dimostra con un film perfetto, compatto, mai noioso, mai banale (chi è pignolo di natura potrà magari constatare con forza che la sceneggiatura è forse un po’ carente, un po’ semplice, ma comunque funzionale ai fini del film) e sempre spensierato.

Ritornano gli anni ’80 del Peter Quill terrestre, riproposti su più livelli, proponendo vari personaggi, programmi e protagonisti di quegli anni che sono rimasti nella memoria di chi a quel tempo era bambino (oltre alla raccolta di brani Awesome Mixtape #2, tra cui Mr.Blue Sky della Electric Light Orchestra , My Sweet Lord di George Harrison, Father and Son di Cat Stevens): David Hasselhoff e la sua Supercar, Howard il Papero, Cin Cin, senza dimenticare la presenza di Kurt Russell e della sua chioma folta al vento e di Sylvester Stallone.
Gunn sa, eccome, di avere in mano (come nel precedente) un film ad altissimo budget e che verrà distribuito su scala mondiale e decide anche qui di fare un film considerando ciò che desidera lo spettatore; lo fa divertire e lo fa anche emozionare (specie nel finale), lo ingloba nello schermo facendolo sentire parte di quella famiglia galattica e, quindi, allo stesso tempo impotente per quello che si sta svolgendo davanti ed attorno a lui: e questo grazie sia ad un coloratissimo utilizzo della tecnologia digitale e anche ad un 3D (per chi lo vedrà così, ovviamente) che dal prologo all’epilogo (e fino alla fine dei titoli di coda con ben cinque scene post-credits) prende e risucchia lo spettatore nelle spirali del film.

Guardiani della Galassia vol. II si appresta, quindi, ad essere uno dei migliori secondi film della storia Marvel oltre ad essere uno dei migliori in generale.